Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Hoilsocialeintesta consiglia una lettura che ha l’enorme pregio di combattere con delicatezza, pudore e ironia la paura del diverso.
Incipit: Al numero 12 di rue Mercoeur a Parigi da due anni abitava la famiglia Morlevent. Tre bambini e due adulti, il primo anno. Tre bambini e un adulto, il secondo anno. E, quel mattino, solo tre bambini: Siméon, Morgane e Venise, quattordici, otto e cinque anni.
I Morlevent sono tre: un maschio e due femmine. Orfani da poche ore. Hanno giurato di non separarsi mai. Siméon Morlevent, 14 anni. Smilzo per non dire emaciato. Occhi marroni. Segni particolari: superdotato intellettualmente, si accinge a preparare la maturità. Morgane Morlevent, 8 anni. Occhi marroni. Orecchie a sventola. Prima della classe e molto attaccata al fratello. Segni particolari: gli adulti si dimenticano sempre di lei. Sempre. Venise Morlevent, 5 anni. Occhi blu, capelli biondi, uno zuccherino. La bambina che tutti sognano. Segni particolari: fa vivere delle torride storie d’amore alle sue Barbie. I tre ragazzini non vogliono essere assolutamente divisi, tanto che spesso si giurano di non farsi separare al motto di “I Morlevant o la morte”. Riusciranno a trovare una famiglia?
Un libro che parla (anche) di omosessualità con intelligenza e umorismo e dove (per una volta!) l’assistente sociale non è rappresentata come un’incompetente -frustrata – cinica – fallita – rancorosa.
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